"Il Nostro Futuro? Sostenibilità e Profitti. Così si Trasforma L'Oréal". Leggi l'Intervista Esclusiva di Jean-Paul Agon Sul Corriere Della Sera

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In occasione del lancio di L'Oréal For The Future, Maria Silvia Sacchi del Corriere della Sera, ha intervistato in esclusiva per l'Italia Jean-Paul Agon. 

In oltre 110 anni di storia, L’Oréal ha avuto solo cinque amministratori delegati. Il che (anche) spiega perché fare progetti a lungo termine non sia qualcosa di insolito per il primo gruppo cosmetico mondiale (quasi 30 miliardi di euro di ricavi nel 2019). Nemmeno in tempi difficili come gli attuali. Punta, dunque, al 2030 il nuovo piano sulla sostenibilità (L’Oréal For The Future) presentato dal presidente e amministratore delegato Jean Paul Agon. «Noi, come chiunque altro su questo pianeta, abbiamo dieci anni di tempo per prevenire la crisi climatica. Il Covid è forse l’ultimo campanello d’allarme», sottolinea Agon in questa intervista, la prima che rilascia in Italia dal 2013. Con lui, Alexandra Palt, vice presidente esecutiva e Chief Corporate Responsibility Officer.


Fino a poco tempo la finanza era distante dal tema.

Adesso invece?

 «Negli ultimi 2-3 anni hanno compreso che devono indirizzarsi verso le aziende che hanno gli obiettivi più ambiziosi in termini di sostenibilità: saranno quelle ancora sul mercato tra dieci, vent’anni. Oggi è diventato chiaro che c’è una convergenza tra performance economica, sostenibilità e responsabilità».


Qual è la base del vostro piano per il 2030?

«Da un lato, vogliamo trasformare noi stessi, la nostra attività e il nostro modello di business, nel senso che tutte le attività devono essere allineate ai limiti del pianeta. Dall’altro lato, diamo il nostro contributo alle grandi sfide sociali e ambientali del mondo, per le quali attiviamo capitale, mezzi e risorse. Abbiamo anche stanziato 150 milioni di euro: 50 per progetti di economia circolare, 50 per la rigenerazioni degli ecosistemi e della biodiversità e 50 a supporto delle donne più vulnerabili. Tutto questo porterà a risultati davvero concreti».

Per esempio?

«Il 100% della plastica che usiamo sarà riciclata o di origine biologica, il 95% dei nostri ingredienti sarà di origine naturale, ridurremo le emissioni di gas a effetto serra del 50% per prodotto finito e perché questo sia possibile il 100% dei nostri siti, in tutto il mondo, sarà carbon-neutral già nel 2025. È un progetto imponente».

Non c’è solo l’emergenza ambientale, ma anche quella sociale.